giovedì 19 settembre 2013

Etica e telefoni



E' in arrivo Fairphone.








L'unico telefonino ecologico. 

E' definito il telefono etico, per i minerali utilizzati che provengono da zone non interessate alle guerre;  in questo modo sostengono l'economia del proprio paese in maniera pulita.
L'assemblaggio viene fatto in Cina in aziende che però rispettano i diritti dei lavoratori.
E' una via di mezzo tra Samsung Galaxy S III e Iphone5. Io non ci capisco molto tra processori e memoria mi perdo, ma dalle caratteristiche che ho letto sembra darà filo da torcere ai telefonini di ultima generazione.
Ha uno schermo di 4.3 pollici, una telecamera di 8 megapixel e potrà gestire due simcard.
Si può installare qualsiasi sistema operativo al posto di Android che è in dotazione. Insomma il motto sarà "se non puoi aprirlo non è tuo".
Pare che per il lancio a Londra,in Regent Street,  si siano messi di fronte il negozio davanti al quale decine di persone erano già in fila per comprare il nuovo IPhone5  in vendita da domani.
Parte del ricavato dalle vendite servirà a finanziare anche diversi progetti umanitari compreso "Cloosing the loop" che mira a riciclare completamente i cellulari usati.
Il prezzo però non è proprio conveniente: si parte dal 275 sterline (circa 350 euro).

Scusate se resto scettica.

Mica sarà una nuova moda?
E  se questa storia dell'etica servisse solo per continuare a farci acquistare cose inutili come forsennati?

Chissà. Intanto mi è venuta in mente questa canzone. E lei, la più grande di tutte.







11 commenti:

  1. Sto facendo una tragedia perché sono stata costretta a cambiare cellulare, niente di trascendentale perché io non ho esigenze particolari e sono poco tecnologica. Resto dell'idea che tutto questo materiale sia poco ecologico in partenza.

    Un abbraccio e buon venerdì!

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    1. Anche io Kylie, penso che di ecologico ci sia ben poco.
      Come va col nuovo cellulare?
      Abbraccio del lunedì sera.

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  2. Secondo me il tuo dubbio è più che legittimo.
    La moda dell'etico (con il business del biologico e del salutistico) ha preso il sopravvento anche sul cibo, e visto il numero di truffe che girano anche in questo ambito è chiaro gli interessi sono prima di tutto commerciali e poi etici.
    Io sono rimasto colpito dal fatto che associazioni di volontariato (ad Greenpeace ma anche altre) stipendino, per di più a provvigione, quei ragazzi che troviamo per strada e che ci chiedono di aderire a questa o quella iniziativa. Altro che volontari e associati...

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    1. Non lo sapevo Leo. Che grandi associazioni come Greenpeace pagassero i loro collaboratori a provvigioni. Allora che ne parliamo a fare di etica?
      E' tutto business.
      Abbraccio

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  3. Ciao Mari!
    Mah….sono parecchio scettica,tanto quanto la produzione biologica che a quanto mi risulta ha coltivazione di lunga durata per cui la produzione dovrebbe essere molto limitata mentre nei supermercati ne vedo in quantità' quasi industriale…
    Buona serata cara!

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    1. Brava Claudia. Hai fatto un ottimo paragone.
      Ti abbraccio

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  4. uhm.... non so perchè, sarà che resto di fondo un non ottimista, ma...
    "servisse solo per continuare a farci acquistare cose inutili come forsennati?" buona questa.

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  5. Gestione telefoni e telefonini zero.
    Sono stata chiara?????
    Un bacio.
    P.S. con me, chi fa queste cose andrebbe in fallimento, però mi dispiace visto come vanno le cose oggi...

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  6. tutto sto biologico mi fa rabbrividire!
    io di biologico mangio solo le verdure dei miei amici che me le danno anche gratis!
    il resto è caro ....e poi tra pioggia acida, terreno che è ancora contaminato dallo scoppio del nucleare!
    adesso anche i cellulari!
    allora fammelo pagare meno visto che mi usi materiale usato! :))
    bacio mary!

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  7. Per un attimo ho pensato che il Fairphone avesse a che fare con Vanity Fair.
    Lo so, sono da ricovero.

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Ho amato la scrittura fin da quando ho cominciato a leggere e avevo solo cinque anni. Scrivo perché mi scappa da scrivere e sono consapevole che non mi libererò mai dalla meravigliosa seduzione delle parole.